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Il fulcro visivo dell'opera "bio-tronic" sul quale si concentra probabilmente
all'inizio la concentrazione dello spettatore consiste in un secchio di forma
cilindrica di acciaio lucido il cui coperchio è formato da una superfice
di metallo specchiante nella quale è stata ricavata al suo centro una
fenditura rettangolare che funge da finestra per un monitore che mostra l'animazione
video di un'aquila che vola su un prototipo di città intrisa di grattaceli,
strade e edifici disposti secondo lo schema razionale e geometrico di una matrice-scacchiera,
dove non compaiono esseri viventi. Il secchio è situato in basso rispetto
allo spettatore ed è supportato da un braccio di metallo fissato sull'asse
di un profilo di metallo disposto in modo verticale alla parete. All'estremità
superiore del profilo è stata montata una cornice di metallo che contiene
un monitore il cui display è disposto perpendicolarmente al display del
monitore situato nel centro del coperchio del secchio. Sul monitore in alto
si vede la stessa aquila ripresa da una camera posta sotto di essa. Nel giro
di circa tre minuti l'aquila lancia in volo tre uova in tre momenti diversi
l'uno dall'altro, che accompagnate dal sibilo simile a quello di una di una
bomba aerea che cade dall'alto, vanno a sbattere sugli edifici sottostanti per
poi, rimbalzando e rotolando da un punto all'altro degli edifici, fermarsi ancora
integre sull'asfalto della strada.
L'aquila è l'eccelso tra gli uccelli. Le sue peculiarità di essere
un grosso rapace, dalla vista acutissima, capace, secondo alcune credenze, di
guardare direttamente nel sole; di essere uccello dal volo maestoso, dalla capacità
di volare ad altezze irraggiungibili e piombare con velocità impressionante
sulle prede, - tutto questo ha reso l'aquila, nel corso della storia umana,
emblema e simbolo di caratteristiche perlopiù positive, quali la potenza,
la sacralità, la saggezza. Ma anche di connotazioni simboliche negative,
giacché essa è anche predatrice d'innocui pesci che, secondo l'iconografia
del primo cristianesimo, sono simbolo di quietezza e non vanno quindi ghermiti
impedendo loro il loro naturale precorso verso Cristo.
L'aquila, in senso lato, può essere qui quindi vista allo stesso tempo
come un simbolo della potenza della natura, con connotazioni perlopiù
positive ma, appunto, anche negative. Nel nostro caso però, nell'opera
"bio-tronic", l'aquila non è una rappresentazione reale ma
un prodotto del computer poiché essa è stata interamente costruita
e animata attraverso un software di grafica video 3d. In questo senso si potrebbe
associare al volo di questo tipo d'aquila la metafora di una "natura costruita
attraverso la tecnologia", quindi un tipo di natura artificiale soggetta
esclusivamente all'opera dell'uomo. Anche la città, di per se, è
un prodotto tecnologico dell'uomo, poiché essa nell'ambiente prettamente
naturale non esiste. La città è quindi, nel lavoro "bio-tronic",
un'espressione rappresentativa del significato di trasformazione dell'ambiente
naturale per opera dell'uomo.
I riferimenti che qui si vogliono trasmettere concernono sostanzialmente il
concetto di antropocene. Antropocene è un termine coniato negli anni
ottanta dal biologo Eugene F. Stoermer che nel 2000 fu adottato dal Premio Nobel
per la chimica Paul Crutzen nel libro Benvenuti nell'Antropocene. Il termine
indica l'epoca geologica attuale, nella quale all'essere umano e alla sua attività
sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali
e climatiche.
Nell'opera, nel video di tre minuti si vede che l'aquila getta per ben tre volte
un uovo sulla città e nella città. Questo potrebbe essere interpretato
come un'allegoria che richiama il lancio di una bomba aerea e quindi un'allegoria
negativa e distruttiva. Allo stesso tempo, trattandosi di un uovo, potrebbe
essere anche possibile che dall'allegoria si possa estrapolare l'associazione
di un'aquila che tenta di lanciare un seme di vita, giacché l'uovo, al
contatto con i muri degli edifici e dell'asfalto rimbalzando e rotolando come
una palla da rugby in miniatura, non si rompe e non esplode. Non si comprende
se l'uovo potrà schiudersi e generare vita. Il video non c'è lo
svela. Sembra che l'ambiente asettico e privo di vita dominato dal solo aspetto
tecnologico non le sia proprio del tutto congeniale. Poi se l'uovo genererà
vita, che vita sarà? Quali sono i rapporti che intercorrono tra l'economia
e tecnologia e la vita? Quali sono le implicazioni etiche del sempre più
presente intervento della tecnologia pilotata dalla sete di profitto nei processi
di riproduzione della vita?