Costantino Ciervo

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DESTROY LINEAR TIME, (oggetto) - 2011 -

Videoscultura. (esemplari: n. 3 - 1/3*)
Materiali: Acciaio inox specchiante, legno, alluminio, scritta al neon di colore rosso, monitor, lettore video, trasformatori.
Misure: 100 x 100 x 10 cm.

La scultura video si presenta nella forma di un cerchio di un diametro di un metro e di uno spessore di 10 cm - Tutta la superficie è specchiante. Lungo il perimetro, verso l'interno, leggendo da sinistra verso destra, è posta la scritta al neon "DESTROY LINEAR TIME". Al centro del cerchio si trova un foro di 16 cm dal quale traspare il display di un monitor. Il monitor mostra il video della performance che l'artista Costantino Ciervo insieme al soprano Manuela Sacca ha eseguito il 5 novembre 2011 all'inaugurazione della mostra "DESTROY LINEAR TIME" curata da Andrea Sassi nello spazio della sua galleria-progetto (www. dispariedispari.org) di Reggio Emilia. Nella Performance (durata ca. 15 minuti) il soprano legge cantando uno dopo l'altro una quarantina di nomi da una lista pubblicata nel 2009 dal "Financial Times" delle 100 multinazionali più quotate in borsa nel mondo. A ogni nome cantato il pubblico partecipa ripetendo a pappagallo (leggendo dalla stessa lista del soprano che è stata in precedenza distribuita al pubblico). Nel frattempo fra un canto e l'altro (mentre il pubblico ripete in coro il nome della multinazionale in questione) l'artista distrugge con una smerigliatrice angolare, producendo un rumore assordante, uno dopo l'altro in nomi delle multinazionali che sono stati stampati e in seguito incollati su tavole da un formato di un foglio di carta DIN A4. Le tavole sono disposte alla parete formando una matrice composta di 210 nomi, di cui 73 sono multinazionali, mentre gli altri sono attivisti impegnati attualmente per un cambiamento radicale della società. La performance finisce nel momento in cui saranno "distrutte" con la smerigliatrice tutte le multinazionali. Le tracce, le abrasioni e i solchi lasciati dalla smerigliatrice comporranno alla fine la parola TIME, lasciando cosi tutt'intorno i nomi degli attivisti alternativi al sistema.