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TRANS-TENDENZ, 2010 Videoscultura a due
canali
- Due monitor oscillano su una antica bilancia. Il movimento continuo avviene grazie ad un sistema elettromagnetico pilotato elettronicamente. Sui due schermi si alternano sincronicamente, attraverso un testo scritto e la lettura di esso, due diverse concezioni del mondo. I testi parlati sono stati registrati da un sintetizzatore vocale A: conservatore A. Io sono di destra, posso essere ricco o povero, aver studiato o no, di una nazionalità o di un'altra, giovane o vecchio, di un'etnia o di un'altra, il mio obiettivo è la libertà. B. Io sono di sinistra, posso essere ricco o povero, aver studiato o no, di una nazionalità o di un'altra, giovane o vecchio, di un'etnia o di un'altra, il mio obiettivo è la libertà. A. Io sono dalla parte del lavoro, del merito, dell'autorità, dell'ordine, del rispetto, del mercato, della concorrenza, dell'educazione, dello spirito di sacrificio e della ricompensa. B. Io sono dalla parte della creatività, dell'altruismo, della partecipazione, della solidarietà, dell'amore, dello scambio, della cooperazione, del sapere, dell'impegno e dell'equa distribuzione delle ricchezze.
B. Per me il
concetto di proprietà è relativo, - d'altronde dal punto
di vista dell'immanenza, e cioè dal punto di vista pratico, non
ha senso l'utilizzo del bene per fini privati. Il bene materiale, o intellettuale,
non è possesso, ma gestione. La proprietà privata non è
mai sostanzialmente privata ma è sempre profondamente pubblica.
Che senso ha se il ricco è tale perché possiede la terra,
ma non i semi da piantare? E i semi sono la moltitudine, l'umanità,
gli altri. E gli altri si possono al massimo controllare, per un periodo
più, o meno lungo; ma mai possono essere veramente posseduti, -
anche nei sistemi autoritari, o totalitari! A. Chi è
coraggioso, intelligente, capace e operoso ha il sacrosanto diritto di
appropriarsi del frutto del proprio lavoro e di farne quello che vuole!
Non è giusto che un individuo pigro o incompetente riceva la stessa
ricchezza di chi se l'è meritata attraverso un duro lavoro. B. La natura
dell'uomo non consiste nel volere tutto e quindi di voler competere con
gli altri per avere sempre di più. L'innata ricerca dell'uomo è
la felicità, ed essa consiste soprattutto nel volere quello che
si fa.
B.
È troppo lugubre ridurre l'uomo sostanzialmente ad una semplice
bestia aggressiva, che pensa soprattutto al profitto e alla concorrenza.
L'uomo si distingue soprattutto per la sua capacità di creare,
amare e pensare. Il vivere individuale è una continua ed intuitiva
ricerca di perfezionamento verso l'ordine sublime della natura. Le regole
che l'uomo accetta sono solo quelle che egli sceglie autonomamente e liberamente
attraverso un vero principio di democrazia. Le regole non possono essere
dettate da un principio statico della morale e tanto meno da quell'ispirata
dalla tradizione religiosa, o da un principio dogmatico di famiglia; -
altrimenti si ucciderebbe l'autonomia del pensare, dell'agire e del cambiare,
producendo così, una sopportazione coatta di un sistema statico,
e alla fine, violenza e perversione. A. La famiglia,
fondata sull'unione di una donna e un uomo, è un valore assoluto.
La famiglia naturale è il nucleo del bene, perché solo essa
e creatrice di vita e ciò che è creatrice di vita produce
e non distrugge. L'unione tra l'uomo e la donna sancita dal matrimonio,
è il motore naturale che tende a conservare gli elementi culturali
fondamentali per la convivenza. Conservare è tradizione, identità
e progresso. A. Tu non mi convinci! B. Questo è un tuo problema. © Costantino Ciervo,
2010 |